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:: SINOSSI
La tartaruga e la chiocciola sono la stessa bestia? Questo è l’enigma che una donna e un uomo in una stanza devono risolvere. I due sono interamente presi dal loro delirante litigio. Avvolti nel loro microcosmo non si accorgono che fuori, nel cosmo, infuria una battaglia. Due conflitti contemporaneamente: uno per le strade, in un’ipotetica città del mondo spettatrice di un’insurrezione, l’altro fra le pareti domestiche di un’anonima casa di un’anonima città.

 

:: NOTE DI LAVORO
Délire è un’anticommedia tratta da “Delirio a Due”, datata 1962, di Eugène Ionesco. Délire è una sfida per questi tempi che vale la pena rischiare. I due amanti nella stanza ci mostrano che cosa “guardare” dunque diviene una necessità quella di esplorare il passato e di esplorarci, di guardare un po’ più in là e di riscoprire un testo, considerato minore, come quello di Ionesco. In scena un gioco. Nulla di più. Un gioco, senza una trama fitta e complessa, che parte dalle parole per poi scavare fino al suono. Parole. Voce. Suoni. Variazioni continue soprattutto di frequenza, di intensità, di velocità. Le due figure in scena, a volte ripetitive e meccaniche, a volte fluide sembrano attraversare la storia del genere umano con tutte (o quasi!) le sue sfumature.
Non solo un lavoro fatto di solo testo ma composto dal gioco di azione-reazione dei due corpi sulla scena palesemente “finta”, addirittura disegnata, avvolta da suoni futuristici.
Délire è una sfida alla ricerca della realtà che facciamo finta di non vedere proprio perché è sotto i nostri occhi.

 

CAST & CREDITI

in scena

ELEONORA TURCO

e ALESSANDRO DI SOMMA

 

oggetti

STEFANO PIETRINI

 

scene

MARTOZ

 

messa in scena

ANTONIO SINISI

 

produzione 

TEATRO STUDIO UNO

NATACHA VON BRAUN | ensemble d'espressioni

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